Ti hanno parlato di un modo per far fruttare i tuoi soldi? Un buon investimento che no-dai-impossibile-che-tu-non-lo-faccia-ancora? Ti hanno infarcito di termini come piano di accumulo, pac, piano di accumulo capitale… e non ci hai capito molto?

Bene, sappi che la dea bendata ti ha baciato ancora una volta e, come tutti i lettori di Edilbroker.it, stai per imbatterti nelle migliori e più trasparenti informazioni presenti in rete.

Sì, perché internet è pieno di buone guide sui piani di accumulo, ma poi leggendo leggendo ti rendi conto che sono tutti articoli che ti propongono un loro servizio o uno in affiliazione.

Su Edilbroker no.

A me interessa solo condividere le migliori informazioni, le più imparziali e soprattutto informazioni che si basano su anni di esperienza personale sul campo.

Prima che tu ti senta irritato da quella che potresti percepire come arroganza (non lo è, amico) o prima che tu sia pronto a costruirmi un altarino ergendomi al nuovo Messia, mi voglio presentare.

Sono Alfredo, trader professionista e proprietario del sito Edilbroker.it. Mi occupo di investimenti da praticamente sempre e adoro investire in svariati asset, dalle cripto valute alle azioni, scervellandomi per sfruttare strategie sui forex vincenti e per trarre profitto dagli strumenti finanziari migliori.

Sì, in sostanza mi piace creare soldi dai soldi e mi appassiona condividere ciò che so per dare delle dritte sensate e per evitare che persone come te vengano spennati, compiendo degli errori clamorosi.

Per questo motivo oggi voglio parlarti del piano di accumulo, perché è uno strumento che devi conoscere e perché – con le conoscenze giuste – può fruttare davvero e non farti bruciare tempo e denaro.

Iniziamo allora! Mettiti comodo e in modalità spugna perché al termine della lettura non solo saprai cosa si intende per piano di accumulo, ma saprai anche come funzionano, come scegliere i migliori, come avere un ottimo rendimento dai pac e come evitare gli errori più eclatanti.

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Cos’è un pac, piano di accumulo capitale?

Iniziamo dalla definizione.

Un piano di accumulo di capitale può essere chiamato anche semplicemente piano di accumulo. Nell’articolo lo troverai spesso con l’acronimo PAC, ma stai tranquillo, non si riferisce ai tanti pacchi che si beccano online.

Anzi, ti dirò di più: se fai la saggia scelta di leggere i contenuti di Edilbroker, ti assicuro che di pacchi ne eviterai a bizzeffe!

Ma torniamo a noi…

Il piano di accumulo del capitale (PAC) è uno strumento ideale per pianificare degli obiettivi di investimento a lungo e medio termine.

Si tratta di versamenti periodici che ti consentono di creare un patrimonio nel tempo. Come una sorta di salvadanaio.

Con la differenza che il pac ha dei meccanismi leggermente diversi, come ad esempio l’interesse composto, che ti consentono di ricevere indietro più di quanto hai versato nel tempo.

Certo, la teoria è sempre facile, ma non basta conoscere la definizione per accedere al primo piano di accumulo che ti propongono per diventare ricco.

Diciamo che con il PAC puoi investire i tuoi soldini senza ansia, l’ansia di dover scegliere il momento giusto per entrare nel mercato e senza la paura di entrare in quello sbagliato.

Questa frase la comprenderai appieno nel prossimo paragrafo, dove ti parlerò di come funzionano i piani di investimento di capitale.

Come funziona il piano di accumulo?

La base è quella appena vista: dei versamenti periodici in un salvadanaio dove agiscono più forze, la prima e più ovvia è quella degli interessi.

In questo modo puoi regolare la tua capacità di risparmio facendo un investimento che, grazie al fatto che puoi scegliere l’importo dei versamenti e alla natura periodica degli stessi, non ti peserà.

Così come non ti peserà la gestione dell’investimento, semplicemente perché non lo gestisci tu.

Quando sottoscrivi un pac, infatti, i tuoi soldini dorati confluiscono in un fondo comune di investimento (o in altre gestioni di risparmio collettivo) e vengono utilizzati per investire su asset diversi.

Al termine della durata del piano di accumulo, aprirai il salvadanaio e quello che ne verrà fuori sarà dato dal rendimento che questi asset hanno avuto nel tempo.

Ma tu, nel mentre, non dovrai fare proprio un bel niente.

Continui a fare i tuoi versamenti periodici senza che nessun click ti sia richiesto, senza che tu debba perdere i capelli vedendo i down dei tuoi asset e senza maledirti ogni giorno per aver comprato una roba che vale sempre meno (come può capitare a chi fa trading senza seguire i consigli sacri di Edilbroker).

Ma perché prima ho detto che…

con il PAC puoi investire i tuoi soldini senza l’ansia di dover scegliere il momento giusto per entrare nel mercato e senza la paura di entrare in quello sbagliato?

Perché il piano di accumulo e la sua visione a medio-lungo termine offrono il vantaggio di limitare i rischi che l’investimento a breve termine può comportare.

Mi spiego.

Il timing e la presenza di un orizzonte fisso permettono di sfuggire alle emozioni, senza cedere a eccessi di euforia o pessimismo. In questo modo, si riduce la possibilità di agire d’impulso, che spesso porta a investire sui massimi e a disinvestire sui minimi.

Il fatto poi che i versamenti siano periodici, aiuta a livellare i prezzi di acquisto creando una media che perdona se il versamento di un mese è stato usato per acquistare a prezzi più elevati.

In sostanza, si tratta di una strategia di investimento conveniente per costruire gradualmente la tua posizione da investitore.

E anche tu potrai dire di investire in borsa senza però sopportare le ansie del trading!

Perché i pac sono un buon investimento? E per chi è utile?

Sui siti delle banche pettinate leggerai che un piano di investimento è utile per accantonare risparmi da utilizzare per le esigenze della famiglia, ma anche come salvadanaio per le necessità personali.

Non dico che non sia vero, ma qua il focus è molto più ampio.

Se vuoi essere un investitore non devi pensare al pac come a un salvadanaio amico del cuore. In tal caso sarebbe sufficiente che ti facessi un libretto postale e via.

Il piano di investimento di capitale deve essere uno strumento che ti consente di incrementare il tuo patrimonio da un lato e di mitigare il rapporto tra rischio e rendimento rispetto ad altri investimenti dall’altro.

Quindi il piano di accumulo deve essere visto come una strategia ottima da inserire in un portafoglio di investimento diversificato.

Un modo per aumentare la tua ricchezza e non solo per mettere via dei soldi, per non spenderli oggi e spenderli domani.

Poi, il fatto che abbia un profilo basso rispetto al rischio-rendimento, deriva proprio dalla natura periodica del pac che, come ho già detto, prevede versamenti periodici. In questo modo, comprerai sempre a livelli di prezzo diversi e mitighi l’errore che deriva da un timing di ingresso sbagliato.

Per questo motivo, alla domanda “a chi è utile un piano di accumulo?” è facile rispondere “a tutti”.

Tutti quelli che hanno un orizzonte di investimento medio lungo sia chiaro!

Io a 101 anni non inizierò certo un piano di accumulo, al massimo mi starò godendo la vita grazie ai pac (e agli altri investimenti) fatti in precedenza.

Ad ogni modo, sia che tu voglia fare un salvadanaio pro, sia che il tuo desiderio sia costruire un gruzzolo per tuo figlio, crearti una pensione integrativa o aumentare la ricchezza con un investimento soft, il piano di accumulo del capitale fa decisamente al caso tuo!

Tipi di pac: azionario, obbligazionario, in ETF

Oggigiorno, investendo in un piano di accumulo del capitale hai la possibilità di acquistare asset diversi, dalle azioni alle obbligazioni, agli ETF.

In passato, invece, non era così.

L’anticamera del pac è infatti molto diffusa oltreoceano come Dollar-Cost Averaging, un metodo molto popolare per accumulare quote di un fondo comune.

In sostanza

L’investitore acquista le azioni a intervalli regolari attraverso importi fissi in dollari.

In base a un piano di accumulo volontario, gli investitori possono scegliere di investire un importo predeterminato nel fondo comune.

Quando il prezzo di mercato del fondo comune è alto, l’investimento effettuato dall’investitore acquisterà un numero minore di azioni e acquisterà un numero maggiore di azioni quando il prezzo di mercato del fondo comune è basso.

Mi segui vero?

Pertanto, a causa della fluttuazione del prezzo delle azioni del fondo comune, il costo medio per azione per l’investitore sarà significativamente inferiore al prezzo medio per azione.  E questo consente all’investitore di guadagnare quando liquida le azioni.

Questa strategia riduce l’effetto complessivo della volatilità del mercato sul prezzo delle azioni del fondo comune.

La strategia di investimento dollar-cost averaging non richiede un’analisi dettagliata delle condizioni di mercato per individuare il momento migliore per effettuare gli acquisti. Gli acquisti avvengono in modo coerente, indipendentemente dal prezzo dell’attività. La strategia, tuttavia, presuppone che il prezzo dell’attività sia destinato a salire.

Come avrai capito, il meccanismo è uguale a quello dei pac, con la differenza che il dollar-cost averaging si riferisce strettamente alle azioni.

Oggi, fortunatamente, c’è la possibilità di investire su diversi asset sempre mediante un piano di accumulo. A te la scelta quindi tra piano di accumulo azionario, obbligazionario o pac in etf (o un mix del tutto).

D’altronde, come si consigliava qualche decennio fa, di diversificare sui titoli azionari, così si consiglia oggi di diversificare sulle attività in portafoglio.

Gli investitori tradizionali potrebbero trovare sconveniente o strano il fatto che i fondi (compresi i fondi negoziati in borsa, o ETF) siano disponibili in diversi gusti.

Ma se si vuole essere un investitore cazzuto bisogna essere flessibili, non trovi?

Infatti i tempi moderni ci consentono anche di iniziare piani di accumulo online e di sceglierne tipo, durata, importo e altri elementi.

Rendimento Pac: cosa si ottiene con un piano di accumulo da 100 euro al mese

Ma ora parliamo di soldini!

Come avrai capito, se mi hai seguito fino a questo punto, puoi iniziare già da ora un piano di accumulo da 100 euro al mese.

Non serve infatti essere nipoti di Buffet per poter iniziare questo tipo di investimento, poiché sono sufficienti anche pochi soldi al mese.

Certo, non aspettarti di sapere in anticipo il rendimento di un pac, semplicemente perché questo dipende dal tipo di piano, dall’ammontare dell’investito e dalle fluttuazioni del mercato.

Ma proviamo insieme a vedere una simulazione di pac.

Ipotizziamo che tu voglia iniziare con un investimento da 3.000 euro e contribuendo con un piano di accumulo da 100 euro al mese per 10 anni.

Stimiamo ora un rendimento lordo annuo del 6%. Questa percentuale può essere davvero inferiore al reale rendimento del pac poiché le performance dei mercati finanziari e delle soluzioni di investimento diversificate e bilanciate possono essere decisamente più alte.

Beh, così facendo dopo dieci anni puoi ritrovarti con più di 21.000 euro.

Prima di iniziare a leccarti i baffi, però, ti riporto per terra con una parolina magica: “lordi”.

Sì perché i pac mica sono aggratis!

Come ogni cosa in questo mondo, prevede che tu debba pagare delle spese o commissioni.

Quindi ti consiglio di aprire bene gli occhi quando sottoscrivi un piano di accumulo o qualsiasi altro investimento.

Anche perché ci sono almeno tre motivi per cui puoi rischiare di farti abbindolare:

  • innanzi tutto le commissioni sono espresse in percentuale, quindi l’1% o il 2% ti possono sembrare poca roba, ma ti assicuro che fa tutta la differenza del mondo;
  • l’altro motivo riguarda il fatto che le commissioni vengono detratte a monte dal tuo investimento, quindi tu stai lì tranquillo che sborsi i tuoi soldini al mese, ma sappi che i costi li hai già sopportati e magari non te ne sei accorto semplicemente perché non hai dovuto aprire il portafoglio per darglieli ma se li sono presi, stai pur tranquillo che se li sono presi;
  • l’ultimo motivo è di natura emotiva/psicologica. Cioè il nostro mitico cervelletto guarda con amore alle possibilità di guadagno, concentrandosi meno sui costi che potremmo sostenere.

E ritorno sul mio consiglio:

Apri bene gli occhi quando sottoscrivi un piano di accumulo o qualsiasi altro investimento.

Ti consiglio anche di tenere a mente questi punti, anche quando – sono certo – cercherai su google “simulazione pac”.

Non tutti i simulatori, infatti, tengono conto di tutti gli aspetti e i costi dell’investimento. Prendili quindi come un’indicazione di massima.

Ora, questi consigli preziosi ci catapultano nel prossimo paragrafo: “Come scegliere i migliori piani di accumulo?”

Come scegliere i migliori piani di accumulo?

Se stai pensando di investire in un piano di accumulo, forse vorrai sapere anche come scegliere i migliori.

In questo senso, posso darti delle linee guida generali che sono quelle che seguo anche io.

Innanzi tutto valuto il partner.

Certo, un pac non è un matrimonio, ma per tanti versi gli somiglia!

Investire in un partner che non ti convince non è mai la scelta giusta, quindi è bene che sia affidabile e che abbia numerose e valide recensioni positive di chi l’ha provato prima di te.

Molto importante è anche valutarne la trasparenza, in fase di simulazione e di presentazione del prodotto.

Se mentre parli con il consulente di turno qualcosa non torna, allora forse è bene lasciar perdere.

Se non riesci a capire subito quali sono le condizioni e i costi, lascia perdere.

Devi iniziare il pac senza dubbi o domande in mente e per farlo è necessario che a monte ci sia la giusta trasparenza.

Certo, i costi sono una variabile importante che devi prendere in considerazione, ma il fatto che io li abbia inseriti dopo fama, fiducia e trasparenza, ti fa capire come la penso:

Basse commissioni non sono sinonimo di successo di un buon investimento in un pac.

Ovviamente parliamo di finanza personale, proprio perché le scelte da fare sono del tutto personali.

Ovviamente parliamo di finanza personale, proprio perché le scelte da fare sono del tutto personali.

Questo non significa certo che ti voglio lasciar solo, per questo motivo ora guardiamo insieme quali sono i migliori piani di accumulo che puoi valutare.

Piano di accumulo: Poste, Fineco, Moneyfarm e con chi altro farlo

Vediamo ora alcuni tra i piani di accumulo migliori che puoi valutare per iniziare il tuo investimento.

Moneyfarm: pac e condizioni

Ad oggi, il pac Moneyfarm è davvero interessante perché non prevede vincoli. Puoi infatti interrompere o modificare il tuo piano di investimento senza penali.

Questa è un’ottima scelta per chi vuole sentirsi libero di affrontare i diversi momenti della vita senza ansia.

Anche analizzando i rendimenti di uno dei tanti pac di Moneyfarm in fondi di investimento (ETF), si vede che 9 anni su 10 ha avuto performance positive, di cui 4 anni con rendimenti a due cifre, superando il 20% annuo per ben due anni.

Questo di cui ti parlo è un pac molto “spinto”, ma anche il più “conservativo” offerto da Moneyfarm ha fruttato quasi il 6% annuo in media.

Moneyfarm offre anche le commissioni più basse sul mercato, ma vincola con un investimento iniziale di almeno 5.000 euro.

Piani di accumulo Poste

Un altro pac molto utilizzato è quello di Poste Italiane, il BancoPosta Fondi che va da un minimo di 2 a un massimo di 12 anni.

Purtroppo, a me questo servizio non convince molto perché la simulazione che puoi vedere sul loro sito è poco credibile, perché i rendimenti passati non sono stati sempre positivi e perché sei vincolato ad avere un conto Banco Posta.

E anche le recensioni che trovi online su questo servizio non sono gagliardissime!

Ad ogni modo, Poste Italiane offre due tipi di pac, uno sottoscrivibile in filiale (che Dio ce ne scampi e liberi) e uno sottoscrivibile online che si poggia sui servizi di Moneyfarm.

Quest’ultimo lo puoi valutare ma a questo punto mi chiedo: “perché non farlo direttamente con Moneyfarm?”

Ora penserai che tiro acqua al loro mulino, ma ti sbagli! Ti ripeto che io non guadagno nulla da questi consigli!

PAC Fineco: due opzioni alternative

Fineco offre due alternative in fatto di piano di accumulo: PAC Fineco in fondi e Fineco Replay in ETF.

Inizio col dirti che Fineco ha delle commissioni di ingresso per fare il pac in fondi e che i costi di gestione sono abbastanza alti.

Tra le due opzioni poi è decisamente meglio orientarsi verso il Replay in ETF che si paga in base al numero di ETF utilizzati.

Essendo meglio avere più ETF per bilanciare il portafoglio, capisci da te che un pac Fineco ti può costare un po’ di soldi.

Quindi sebbene il Replay pac di Fineco non abbia le commissioni di ingresso e ti faccia scegliere tra numerosissimi ETF, questo non conviene per via degli alti costi, a meno che tu non abbia da investire qualche centinaio di euro al mese (sopra le 500 euro c’è un sistema di commissioni vantaggioso).

Mi dispiace, ma così come i corsi di trading Fineco, questa banca con i suo pac lascia parecchio a desiderare!

Piano di accumulo Intesa San Paolo

Un ultimo prodotto di cui voglio parlarti è il piano di accumulo Intesa San Paolo.

Sarò breve: non farlo!

Anche se puoi fare i tuoi versamenti a partire da 50 euro al mese, investire in un pac che dura fino a 25 anni e scegliere tra 100 fondi diversi, qua ciò che frega sono le commissioni.

Il piano di accumulo di Intesa San Paolo richiede infatti delle commissioni altine: fino all’1,5% in entrata, fino al 20% sulle performance e fino al 2,5% per la gestione del pac.

Questo sì che è un pac… anzi, nu pac!

Con questi costi e commissioni è davvero davvero difficile avere un rendimento degno di questo nome!

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Piani di accumulo capitale: vantaggi e svantaggi

Ora che abbiamo fatto un bel viaggio tra i piani di accumulo, scoprendo cosa sono, come sceglierli, quanto possono fruttare e comparando i principali, chiudiamo il cerchio parlando oggettivamente dei vantaggi e degli svantaggi di fare un pac.

Quali sono i vantaggi di un piano di accumulo di capitale?

Il pac è un’ottima soluzione che consente di trarre profitto dai propri risparmi mensili.

Offre la possibilità di investire anche al piccolo risparmiatore, in modo proporzionato alle sue esigenze e gradualmente. Inoltre, l’investimento periodico riduce il rischio legato al market timing (è difficile sapere esattamente qual è il momento migliore per investire), ottenendo un prezzo migliore perché mediato nel tempo.

Ecco i vantaggi:

  • FLESSIBILITÀ l’importo da investire viene scelto, anche alla luce dei propri obiettivi, in base al proprio reddito, alla propria capacità e disponibilità di spesa;
  • MENO RISCHIO l’ingresso graduale e la scadenza fissa permettono di limitare gli inconvenienti legati ai tempi di investimento e alla volatilità;
  • TEMPI PERSONALIZZATI la flessibilità del Pac non è solo nelle cifre ma anche nei tempi, con ampi margini di scelta che vanno da durate brevi a decenni. Di norma, però, si tende a utilizzare questa soluzione per orizzonti medio-lunghi;
  • OPPORTUNITÀ DI TRADARE Permette di posizionarsi sulle opportunità di mercato anche se non si dispone di un capitale iniziale consistente;
  • PIANIFICAZIONE è lo strumento ideale per pianificare obiettivi patrimoniali a lungo termine.

Inoltre il piano di accumulo è adatto agli investitori che si affacciano per la prima volta sul mercato del trading e che dispongono di una liquidità limitata da investire.

Il pac offre infatti il tempo necessario per sviluppare i propri investimenti.

Non solo, investire in un pac aiuta gli inesperti perché non è necessario avere competenze nel trading.

Svantaggi di un piano di accumulo volontario

Il primo “svantaggio” dei pac è che, sebbene gli investitori possono beneficiare di una media nei prezzi di acquisto, il pac non garantisce un profitto.

Certo, questo vale per la maggior parte degli investimenti e il pac è tra questi.

Inoltre, gli investitori che optano per il piano di accumulo devono normalmente investire per un periodo più lungo prima di poter ottenere profitti, quindi non è una strategia destinata a chi cerca di ottenere rapidi guadagni dagli investimenti.

Infine, un altro svantaggio è legato per lo più al profilo finanziario della persona che intende investire con un pac.

Se un investitore possiede un’ingente quantità di liquidità, infatti, la suddivisione dell’importo totale dell’investimento su acquisti periodici sarà per lui controproducente.

Mi spiego.

Investire periodicamente nel tempo, se hai un bel gruzzolo da parte, implica che tratterrai con te il denaro per un lungo periodo di tempo. E questo, mio caro, può comportare una perdita di valore del contante a causa dell’inflazione.

Ora, come promesso all’inizio, hai tutte le informazioni che ti posso servire per valutare se un piano di accumulo è un investimento che fa al caso tuo o se preferisci virare su altro.

Se anche non avessi voglia di fare un PAC per incrementare il tuo patrimonio, ti consiglio di continuare a leggere Edilbroker.it per far crescere ogni giorno la tua mente e il tuo portafoglio, di conseguenza.