Comprare azioni Enel conviene? Enel stacca dividendi? Come si stanno muovendo le quotazioni Enel nell’ultimo periodo?


Prima di infonderti la saggezza relativa alle azioni Enel ho esattamente 2 notizie da darti…e come nei migliori film…una è la cattiva e l’altra è la buona. Con cosa vuoi iniziare?!

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Ma se fosse tutto così bello allora non ci sarebbe la brutta notizia, giusto?!

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Ah, visto che è già successo numerose altre volte, io non c’entro nulla. Mai sentito il detto “ambasciator non porta pena?!?

Quindi è inutile che mi scrivi nei commenti “Alfredo, mi dispiace, non ce l’ho fatta in tempo”…magari inventandoti che la connessione era lenta, che il cane aveva pisciato sul tappeto o cose oltremodo fantasiose…quando la promo scade…scade.

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Oggi ti voglio parlare proprio di questo, e di molto altro ancora. Andremo ad analizzare nel dettaglio una tra le aziende di produzione e distribuzione dell’energia elettrica più grande al mondo, che conta più di 62.000 dipendenti ed ha un fatturato di oltre 34 miliardi di euro.

Prima di stabilire se conviene o meno investire in azioni Enel, cosa che sarai in grado di valutare alla fine di questa guida, andiamo a scavare nel passato per capire chi sia Enel e perché è diventata così importante.

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Storia del gruppo Enel

Era il 1962 quando nasce l’Ente Nazionale per l’energia elettrica, successivamente diventato, nel ’92, società per azioni e quotata in borsa nel 1999 a seguito della liberalizzazione dell’energia elettrica in Italia. Si deve ad Enel, ed ovviamente allo stato italiano, il processo di ammodernamento del paese, basti pensare che la fornitura di energia elettrica, che oggi diamo per scontato, in passato non era presente in aree rurali, successivamente sviluppatesi proprio grazie all’allacciamento alla rete Enel.

Oggi Enel è un gruppo che vanta non pochi primati: si posiziona infatti all’113esimo posto come azienda con il fatturato più grande al mondo (una posizione non certo di poco conto) e 4° in Italia; con una capitalizzazione di 48,9 miliardi è di fatto la maggiore utility d’Europa, ossia, la maggiore azienda che offre servizi di pubblica utilità.

Vabbè, te lo stai inventando, Alfredo. È impossibile!

Attenzione: non lo dico io. Si tratta di classifiche ufficiali di Forbes e Fortune Global500.

Nonostante la privatizzazione, il maggiore azionista di Enel s.p.a, con una quota del 23,6%, è lo stato Italiano o per essere più precisi il Ministero dell’economia e delle finanze. Un punto decisamente a favore di Enel è che si occupa sia della distribuzione sia della produzione dell’energia elettrica, vantando una rete capillare, che si estende per circa 2 milioni di chilometri,  in grado di fornire 90GW.

Quotazioni Enel: quanto valgono le azioni?

Rullo di tamburi, stai per fare un affare con pochi euro…sei pronto?

Bene, le azioni Enel vengono scambiate a 5,80 euro, valore decisamente basso che ti permette, con un capitale davvero modesto, di accaparrarti un buon numero di azioni. Quello che vedi qui sotto è il grafico delle azioni Enel che rappresenta i movimenti degli ultimi 6 mesi. 

azioni enel

Oltre alle interessanti oscillazioni di valore delle azioni, cosa di cui ti parlerà più avanti, la cosa interessante è che Enel stacca dividendi. Negli ultimi 2 anni i dividendi delle azioni Enel sono stati davvero interessanti: nel 2020 0,16€ e 0,168€ per azione e nel 2021 di 0,175€ e 0,183€.

E qui viene la parte interessante: i dividendi delle azioni Enel nel 2022 sono in crescita. Il primo dividendo Enel sarà di 0.19€ e gli analisti concordano nel considerare il secondo ancora maggiore.

Per quanto possa sembrare poco, in realtà, se mettiamo in relazione il valore delle azioni ed i dividendi scopriamo che sono circa il 2,41%, valore di tutto rispetto.

Conviene comprare azioni Enel?

Il settore energetico è decisamente molto complesso, le dinamiche che lo governano non hanno solo a che fare con l’economia, ma hanno una componente geopolitica molto importante ed impattano in modo preponderante sull’economia di più nazioni, decretandone lo sviluppo e/o il declino del tessuto produttivo.

L’approvvigionamento delle materie prime, la distribuzione, l’ammodernamento degli impianti e la corsa alle energie alternative sono solo alcune delle sfide che le aziende operanti in questo settore devono fronteggiare, tuttavia, considerando che tali problematiche sono più o meno comuni a tutte le aziende di questo comparto, possiamo proseguire la nostra analisi basandoci su quelli che sono i parametri che, come ho già specificato in altre guide, rendono chiara la scelta di comprare o meno azioni di una determinata azienda.

Fattori da considerare prima di acquistare Azioni Enel

Di seguito ti elenco i fattori che DEVONO essere considerati per stabilire se le azioni Enel debbano o meno far parte del tuo portafoglio.

  1. Analisi del settore in cui l’azienda opera
  2. Business model dell’azienda
  3. Profitti e/o perdite
  4. Principali Competitor
  5. Figure fondamentali dell’azienda (c-levels)
  6. Indebitamento
  7. Investimenti in ricerca e sviluppo e piani di acquisizione
  8. Valutazione del prezzo attuale delle azioni (titolo sottostimato o sovrastimato)

Prenditi il tempo che ti serve, mettiti comodo sulla tua sedia o sul tuo divano, ora analizzeremo tutti questi fattori ed alla fine capirai come operare sulle azioni Enel nel migliore dei modi.

ANALISI DEL SETTORE ENERGETICO

Come ti ho già detto, il settore energetico è davvero molto complesso: l’energia è certamente la componente fondamentale dello sviluppo economico mondiale e, oggi più che mai, sta prendendo piede, per fortuna direi, un processo di consapevolezza volto a diminuire quanto più possibile l’impatto ambientale che inevitabilmente l’utilizzo di fonti combustibili fossili comporta.

Ridurre l’impatto ambientale significa però:

  • Rivedere quelli che sono i piani energetici nazionali ed internazionali;
  • Stabilire nuove partnership per l’approvvigionamento delle materie prime;
  • Ammodernare gli impianti per renderli maggiormente efficienti e costruirne di nuovi.

In sostanza, le aziende che operano nel settore energetico hanno a che fare con non pochi problemi e di certo questo è un terreno di gioco che richiede grandi capitali, risorse tecnologiche, una geopolitica favorevole, ed un territorio che si presta bene allo sfruttamento delle risorse rinnovabili.

Certamente stiamo parlando di un mercato che non potrà mai avere fine, di fatto, come ti ho detto sin dall’inizio, siamo di fronte ad un settore che per certi aspetti si differenzia dagli altri anche solo per la questione domanda ed offerta.

La domanda energetica globale è destinata ad aumentare, ma la componente derivante dai combustibili fossili è ancora rilevante. Per il secondo anno consecutivo, il 70% della domanda energetica è stata soddisfatta dai combustibili fossili e, nonostante l’energia solare ha visto un aumento del 31%, siamo ancora troppo lontani dal vedere sparire le fonti fossili dalla nostra economia.

Aumento dei consumi energetici mondiali

Appurata l’attuale dipendenza dal fossile, le rinnovabili rappresentano il mercato del futuro: l’elettricità è certamente il combustibile d’eccellenza che vede la Cina protagonista indiscussa per quanto concerne l’energia pulita derivante dal solare ed eolico. In vista di questo scenario dobbiamo chiederci se Enel sia o meno in grado di avere un ruolo dominante nel mercato energetico delle rinnovabili.

Ora, ecco come si sta comportando Enel:

Gli investimenti energetici di Enel

Tanto Enel Green Power quanto Enel X puntano all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e all’abbattimento delle emissioni di carbonio. E in entrambi i casi gli investimenti sono saliti alle stelle in appena un anno.

Ma sarà sufficiente? Enel è veramente competitiva sul nuovo mercato energetico?

La risposta a questa domanda voglio dartela tra poco…

BUSINESS MODEL DI ENEL

Ovviamente Enel si posiziona come produttore e distributore di energia elettrica, il suo modello di business prevede di diventare uno dei fornitori di maggior peso per quanto concerne le energie rinnovabili, di fatto, ha già 36GW di energia derivante da impianti idrici, eolici, geotermici, fotovoltaici, biomasse e cogenerazione (per cogenerazione si intende la produzione, nello stesso impianto, di energia elettrica e di energia termina, questo comporta un risparmio energetico ed economico).

Come intende raggiungere questo obiettivo? Con una strategia estremamente semplice ed efficace: diversificare.

Enel, infatti, ha strutturato il suo business model in varie succursali territoriali che coprono tutti gli aspetti del mercato energetico. Ognuna di queste succursali comprende, a sua volta, una distinzione dei compiti:

  • Enel Global Power Generation, che gestisce la produzione e transazione energetica degli impianti storici;
  • Enel Global Trading, che si occupa delle transazioni sul libero mercato energetico;
  • Enel Global Infrastructure and Network, ovvero gestione e manutenzione della rete elettrica;
  • Enel End-user Markets, che si occupa della gestione diretta del rapporto coi clienti;
  • Enel X, ovvero la parte più innovativa incaricata dello sviluppo e accelerazione delle strategie di transazione energetica, coinvolgendo anche i clienti.

Una matrioska burocratica? Non se sei Enel e se fai questo dal ’62!

Più avanti vedremo quali sono gli investimenti che Enel intende fare per poter essere protagonista della nuova era dell’energia sostenibile, ma ora occupiamoci dei profitti…

PROFITTI E PERDITE DI ENEL

Mettiamo le cose in chiaro: un’azienda, per quanto grande possa essere, deve necessariamente fare profitti, altrimenti, presto o tardi, rischia di fallire. Ed Enel sta tutt’altro che fallendo!

Nel 2021, infatti, Enel ha registrato un incremento del 41% sui ricavi rispetto all’anno precedente e del 14.13% rispetto al 2019, dimostrando di aver brillantemente superato la crisi pandemica. E se questa non è una notizia che ti sorprende più di tanto, allora senti quest’altra:

Gli utili netti dell’Enel sono aumentati del 22.22% nel 2021 e gli utili ordinari del 7.6%, confermando tutti i propri obiettivi.

E la cosa migliore è che sono state proprio le energie rinnovabili a far registrare l’aumento, ragion per cui la strategia che Enel sta adottando, ossia quella di incrementare in modo massiccio la sua componente green, comincia a dare i primi frutti.

E per le perdite? Enel si sta espandendo senza perdite?

Ovviamente ci sono state perdite. Il libero mercato energetico europeo ha portato Enel a perdite contenute in alcuni Paesi dell’Unione. Esempio? Il mercato spagnolo, con una perdita del 4% nelle forniture private (ma un aumento del 0.35% nelle forniture industriali).

Ti ricordo una cosa: dopo il crash dei mercati nel Marzo 2020, se una società è rimasta in perdita, significa che ha accusato male il colpo. Enel è caduta in piedi e non solo si è ripresa abbastanza velocemente, ma ha continuato a investire.

Non ti sorprendere, dunque, se le perdite a bilancio sono relativamente poche e, come nel caso della Spagna, compensate dai benefici.

PRINCIPALI COMPETITOR DI ENEL

Qui andiamo a toccare davvero uno dei comparti più ricchi in assoluto, il settore dell’energia muove il mondo ed i competitor di Enel non sono di certo nati ieri, anzi, alcuni sono davvero molto ma molto grossi.

Électricité de France (EDF) Maggiore azienda produttrice di energia in Francia, con una presenza importante anche in Italia, dove produce 245MW di energia eolica e 77MW da fotovoltaico. Se conosci Edison, sappi che fa parte del gruppo EDF che, come l’Enel, ha una partecipazione prevalentemente statale.

Certamente parliamo di un competitor molto forte che ha intenzione di monopolizzare anche il settore della fornitura di elettricità, in Europa, delle auto elettriche, settore agognato anche da Enel. Come ti ho ben detto prima, la partita dei grandi player del settore energetico si gioca sul tavolo delle rinnovabili: chi riuscirà ad arrivare prima si prenderà gran parte della torta.

Engie, un altro grande player francese, con fatturato di 65 miliardi rappresenta un altro competitor europeo di Enel che certamente, per numero di fatturato ed utili, circa 1,42 miliardi, va tenuto in considerazione.

Ovviamente, nel settore energetico i competitor sono tanti e tutti, quelli più grandi ovviamente, hanno una forte partecipazione statale. Nonostante la forte competizione di questo mercato, Enel riesce a ritagliarsi un ruolo di spicco anche (e soprattutto) in vista della rivoluzione energetica che porterà le fonti rinnovabili come sostitute di quelle fossili.

C-Levels Enel

Andiamo ora ad analizzare i “pezzi grossi” che hanno ruoli di primaria importanza all’interno dell’azienda. L’analisi dei C-levels è molto importante perché ci consente di capire se l’azienda è governata da persone capaci che possano portare valore aggiunto o se, invece, possano essere persone deleterie per il futuro dell’azienda.

Maria Patrizia Grieco, classe 1952, ricopre il ruolo di presidente all’interno dell’organigramma Enel. Laureata all’università statale di Milano, fa il suo esordio alla Italtel, occupandosi della direzione legale e, successivamente, della direzione generale. Negli anni ha ricoperto il ruolo di amministratrice delegata in importanti aziende quali: Siemens; Olivetti; Fiat Industrial.

Francesco Starace, ingegnere nucleare classe 1955 è davvero la figura chiave di Enel. Oltre ad essere preparatissimo nel settore energetico, ha ricoperto ruoli di spicco in multinazionali controllate dalla General Electric (in questo caso parliamo della 26esima compagnia più grande al mondo). Il suo esordio nell’azienda Enel è un successo, soprattutto se consideriamo la Enel Green Power, che lo stesso Starace, da amministratore delegato, ha contribuito affinché diventasse una delle compagnie più importanti al mondo nel settore rinnovabili, con 750 impianti in 16 paesi.

Certamente, Francesco Starace è un uomo che può portare l’Enel al suo massimo splendore. Direi che dall’analisi dei C-Levels Enel ne esce vincitrice.

INDEBITAMENTO ENEL

Attenzione: ovviamente l’espansione ha effetti negativi specie sul debito. L’indebitamento societario di Enel, infatti, è cresciuto del 14.4% nel 2021.

Bisogna preoccuparsi? Niente affatto, perché quando hai sul mercato, complessivamente, 64.47 miliardi di euro in Green Bonds (molti dei quali sovvenzionati) e ritenuti stabili dalle BIG 3 del mondo del rating: Moody’s, S&P e Fitch, con rating rispettivi di Baa1, BBB+ e BBB+… Beh, puoi dormire sonni tranquilli!

In parole povere?

Si tratta di un aumento del debito che è facilmente rifinanziabile grazie all’attenzione e ai fondi stanziati per la transazione energetica!

INVESTIMENTI/RICERCA E SVILUPPO ENEL

Stando agli studi specialistici in materia, nel 2040 solare ed eolico rappresenteranno il 48% della capacità installata complessiva e il 34% della generazione di energia elettrica. Ciò significa che le fonti rinnovabili, nate una manciata di anni fa, sono destinate a prendere il sopravvento.

La cosa giusta da chiedersi per decidere se questo è il momento di comprare azioni Enel è: che ruolo avrà Enel nel settore rinnovabili?

Ebbene, ti devo dare una buona notizia, a quanto pare Enel sta mettendo le basi, anzi, direi che le basi le ha messe già da un po’, per essere uno dei player di maggiore importanza nel panorama europeo e mondiale.

Già oggi il 46% della produzione Enel deriva da fonti a zero emissione, e l’impegno per il prossimo futuro è quello di ridurre ulteriormente, del 25%, le emissioni di gas serra. Questa predisposizione naturale al Green Power ha portato molti riconoscimenti all’azienda, tra cui:

  • L’inserimento nella classifica Change the World tra le prime 50 aziende che stanno migliorando il mondo dal punto di vista ambientale;
  • L’inserimento nel Dow Jones Sustainability World Index, che raccoglie le 2500 aziende leader mondiali in quanto a sostenibilità ambientale.

Ora, l’obiettivo di Enel è di arrivare per il 2050 a ZERO EMISSIONI di anidride carbonica. Finora gli obiettivi a breve termine sono stati portati a termine e l’azienda sta rispettando a pieno la tabella di marcia.

Ma cosa bolle davvero in pentola?

Cile, Messico, Brasile, Perù e Argentina: l’America latina è dominata dalle energie rinnovabili Enel.

Enel è maggiore operatore green in Messico, con 675MW per l’eolico e 53MW idroelettrico. In più ci sono altri 754MW che derivano dal parco solare di Villanueva, il più importante impianto fotovoltaico del continente americano. Nella stessa America latina ad Enel viene riconosciuto il primato di aver costruito il primo impianto geotermico.

Anche in Brasile Enel ha avviato la produzione di un nuovo parco solare, Lapa, che a conti fatti, con i suoi 158mw, è il più grande del Brasile. Anche in Perù è stata avviata la costruzione di un parco, questa volta per convogliare l’energia eolica: Wayra 1 è il primo parco eolico peruviano, ed è proprio in Perù che Enel sta massimizzando gli sforzi per diventare leader nel settore delle rinnovabili.

Ma le mire espansionistiche di Enel non si limitano a sud del continente Americano, infatti, in Kansas è stata avviata la produzione della più grande centrale eolica in assoluto, la Cimarron Bend, con i suoi 400MW che si aggiungono ai 200MW di Caney River ai 250MW di Smoky Hills ai 250MW di Buffalo Dunes ed alle successive centrali di Oklahoma, Thunder Ranch e Rock Creek, il tutto per una quota di 3,3GW di energie rinnovabili tra Stati Uniti e Canada.

Ma è l’Australia la meta da conquistare, con un patrimonio di risorse rinnovabili davvero enorme, in cui Enel ha già messo le mani costruendo Bungala Solar One, impianto da 137MW. Non poteva mancare di certo l’Africa, in cui Enel ha siglato un accordo di 25 anni per la fornitura energetica in Zambia.

Insomma, dati alla mano, Enel sta entrando prepotentemente nel mercato energetico del futuro e vuole aggiudicarsi il posto di leader mondiale.

MA QUINDI…CONVIENE COMPRARE OGGI LE AZIONI ENEL?

Io ne ho comprate, e comprate parecchie.

Dalla crisi pandemica, infatti, stando ai miei calcoli, il valore delle azioni non riflette ancora il valore intrinseco del titolo.

Dovresti acquistarle? Dipende.

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Perché Enel potrà anche salire del 3000% in un anno, ma se non sai entrare sul mercato al momento giusto non farai che perdere soldi!

Se, invece, già te ne intendi… Beh, perchè non lo hai già fatto? hai bisogno del mio permesso?

Personalmente credo che Enel riuscirà a ritagliarsi, come già sta facendo, un ruolo predominante nel settore energetico rinnovabile, in vista di tutto ciò il valore delle azioni, allo stato attuale, risulta essere sottostimato.

Ecco perché ho approfittato di questa opportunità ed ecco perché resto tuttora Alfredo, un trader professionista che si diletta a scrivere.

Del resto i successi di Enel non sono campati in aria: sono messi nero su bianco. I bilanci e le valutazioni sulle azioni Enel parlano chiaro.

Il punto è: ora che ti sei fatto un’idea su quanto siano promettenti le azioni Enel, nella tua condizione attuale, sei in grado di sfruttare al massimo questa opportunità? Rispondi sinceramente e corri a fare la scelta giusta prima che sia troppo tardi!

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