Trading online dichiarazione redditi: tutto quello che devi sapere sulla tassazione dei tuoi profitti

Lo sapevi che tutto ciò che guadagni dalla tua attività di trading online rientra nella dichiarazione dei redditi? Non pensavi mica di poter diventare milionario senza dichiarare un solo euro al fisco, no?

Il trading online è una vera e propria attività finanziaria che può portare a dei profitti anche parecchio consistenti. Si tratta di veri e propri redditi (o meglio guadagni) che se non dichiarati allo Stato rischiano di farti passare qualche guaio.

Se hai un conto di trading non dichiarato e hai già tirato su una discreta somma, niente panico! 

Sei nel posto giusto. In questo articolo ti spiego tutto quello che devi sapere in merito a dichiarazione dei redditi e tassazione nel trading online, così da non trovarti impreparato quando ricevi la telefonata dal tuo commercialista. 

Ah, a proposito. Se hai intenzione di guadagnare sul serio con gli investimenti, allora è il caso che ti rivolga direttamente ad un commercialista specializzato nel trading così da andare sul sicuro quando si parla di costi e tasse da trading.

Qui infatti cercherò di fornirti una panoramica generale su tassazione, dichiarazione dei redditi e regimi fiscali che riguardano gli investimenti, ma è chiaro tutto può cambiare in base a diversi fattori. Quindi se hai bisogno di un’analisi dettagliata della tua situazione è meglio affidarti ad uno specialista. 

Il costo di un commercialista specializzato in trading, inoltre, non varia molto da quello di un normale professionista, in più però hai il vantaggio di avere a che fare con qualcuno in grado di consigliarti al meglio per la salvaguardia dei tuoi redditi da investimenti online.

Diversamente, puoi scegliere di rivolgerti ad un broker sostituto d’imposta, optando quindi per un regime sostitutivo invece di quello dichiarativo. Di questa differenza, però, ne parleremo meglio più avanti.

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Trading online dichiarazione dei redditi: quando pagare le tasse?

Se ti sei chiesto se esiste un modo per non pagare le tasse sul trading, la risposta è assolutamente no. Stiamo parlando di profitti che devono essere dichiarati allo Stato se non vuoi avere un posto d’onore nella categoria degli evasori fiscali.

L’aspetto positivo, però, è che il trading online è sottoposto ad una tassazione agevolata rispetto a quelle che regolano qualsiasi attività in Italia.

Prima di tutto, infatti, è bene che tu sappia che ti troverai a pagare delle tasse solo se hai registrato dei profitti. 

Plusvalenza VS Minusvalenza

Se la tua attività di trading è stata produttiva, quindi, pagherai una percentuale sulla plusvalenza che hai ottenuto rispetto al tuo investimento, cioè sul guadagno effettivo escludendo la somma che ti è servita per produrlo.

Per il resto, non sei tenuto a pagare delle quote a scadenza annuale, commissioni o contributi INPS. Per questo motivo non è neppure necessaria l’apertura di una partita IVA come fosse un’attività commerciale.

Nel caso in cui la tua attività di trading abbia prodotto solo perdite (dette minusvalenze), invece, puoi sfruttare la cosa a tuo vantaggio per la dichiarazione dei redditi del trading online per l’anno seguente. 

Prima però permettimi di dirti che, amico mi dispiace per te, ma mi sa che stai sbagliando qualcosa se hai collezionato solo perdite finora. Forse è il caso che prima di ricominciare ad investire dedichi del tempo a della buona formazione e per questo voglio suggerirti i corsi gratuiti di Liquidityx, le migliori risorse gratis nel web.

Dicevo, che se hai chiuso l’anno con delle minusvalenze, queste ti verranno decurtate nell’imponibile delle tasse per l’anno successivo.

Facciamo un esempio pratico: 

Quest’anno hai chiuso il bilancio in rosso, registrando -1000 euro sul tuo conto. L’anno prossimo, dopo aver fatto adeguata formazione e aver fatto pratica con un conto di trading online demo, registrerai guadagni per 3000 euro.

Al momento di pagare le tasse, queste verranno calcolate sui 3000 euro di profitti (plusvalenze) che hai registrato nell’anno in corso meno i 1000 euro di minusvalenze dell’anno precedente.

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Trading online dichiarazione dei redditi: come si calcolano le tasse?

Abbiamo visto, quindi, che tutti i proventi del trading devono essere dichiarati e sono soggetti a tassazione. 

Ok, ma a quanto ammontano queste tasse? Per l’attività di investimento online l’aliquota è pari al 26%, in seguito all’ultimo aumento nel 2014.

Per essere in regola con il fisco e dormire sonni tranquilli, allora, dovrai applicare l’imposta del 26% sulla somma delle vendite e dei profitti che hai collezionato durante l’anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre, tenendo anche in considerazione le minusvalenze degli ultimi 4 anni.

Una volta calcolato il totale, è il momento di pagare. 

Regimi fiscali trading online: Sostitutivo e Dichiarativo

Esistono due modi per versare le tasse sul trading:

  • Regime sostitutivo (o amministrato)
  • Regime dichiarativo

Il regime sostitutivo o del risparmio amministrato è la soluzione ideale se non vuoi impazzire dietro imposte e dichiarazione dei redditi e non hai alle spalle un buon commercialista in grado di supportarti nelle operazioni.

Adottando questo regime, ti troverai praticamente a delegare al tuo broker di fiducia la gestione della dichiarazione dei redditi da trading online.

I broker sostituti d’imposta, infatti, calcolano autonomamente le tasse sui tuoi proventi ogni volta che registri una plusvalenza e le detraggono automaticamente dal totale, versandole al fisco italiano.

Questa operazione, però, è possibile solo se ti affidi ad un broker italiano o che abbia una “succursale” nel nostro paese. 

I migliori broker CFD sul mercato, come eToro, Plus500 o OBRinvest, purtroppo hanno sede in paesi diversi dall’Italia quindi non possono essere identificati come sostituti d’imposta per i trader italiani.

Al contrario, il trading bancario (Mediolanum, Unicredit, Fineco, ecc.) è quello che si presta meglio alla situazione ma, prima di aprire un conto di trading con una banca è il caso di chiedersi: Conviene fare trading online con Mediolanum? (inserire link articolo)

Regime dichiarativo

Con il regime dichiarativo, invece, è tua unica responsabilità ricordarti di fare la dichiarazione dei redditi sul trading online e versare in tempo tutte le tasse previste sui profitti.

Scegliendo questo regime fiscale, dovrai occuparti non solo di dichiarare quanto hai guadagnato o perso con la tua attività di investimento, ma dovrai anche specificare alcuni dati sui tuoi strumenti finanziari.

Tutto deve essere riportato sul Modello Redditi (ex Modello Unico), mentre il pagamento delle tasse è effettuato con il modello F24.

Il vantaggio? Il pagamento avviene solo una volta l’anno quando ti troverai a fare la normale dichiarazione dei redditi, tutto in un’unica soluzione e senza doverti preoccupare ogni volta che vedrai il tuo conto crescere. 

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