Dichiarazione dei redditi, tasse e commissioni su Plus500? Ecco le risposte che cerchi

Stai pensando di investire su Plus500 o lo stai già utilizzando? In questo caso devo assolutamente metterti in guardia prima che sia troppo tardi!

Hai presente lo spread? Si tratta di un piccolo numerino all’apparenza innocente, ma che sulla lunga può letteralmente fare la differenza tra un trader di successo e uno che non riesce a raggiungere risultati. Ti sembra che stia esagerando? In questo caso credo proprio che tu debba continuare a leggere.

Ciao, sono Alfredo, trader professionista e proprietario del sito Edilbroker.it. Avendo testato negli anni decine di piattaforme di trading, oggi posso dirti con assoluta certezza che una non vale l’altra. Ci sono decine di motivi per cui dovresti scegliere di operare attraverso un broker rispetto ad altri, in primis i costi di commissione di cui sto per parlarti.

Prima di continuare, sarai certamente curioso di sapere quale piattaforma utilizza un professionista del settore.

Nel mio caso, la scelta non può che ricadere su AvaTrade, broker con cui opero da ormai diverso tempo e che oggi può assolutamente fare anche al caso tuo.

Lo dico per un motivo ben preciso. Infatti, per un periodo di tempo limitato AvaTrade ha messo a disposizione una serie di guide al trading online. Ho letto il materiale formativo e sono rimasto davvero impressionato dal numero di risorse messe a disposizione.

Se anche tu vuoi accedere al materiale informativo, allora non devi fare altro che richiederlo gratuitamente prima che la promozione giunga al termine. In che modo dici? Semplicissimo. Clicca qui e scarica in pochi secondi il materiale formativo di AvaTrade.

Adesso che sai da quale piattaforma partire, direi che è giunto il momento di svelarti perché Plus500 sia in grado di bruciare buona parte dei tuoi risparmi a causa del dannato spread. 

Per fornirti un approfondimento quanto più esaustivo, ho deciso di dividere la guida in 2 parti:

Parte 1 – Tassazione su Plus500

Parte 2 – Commissioni su Plus500

Sei d’accordo sul fatto che trattare questi argomenti in maniera schematica e completa sia il miglior modo di capire come c***o funzionano e quali sono i costi quando operi su Plus500?

Bene, allora cominciamo subito.

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Parte 1 – Tassazione su Plus500: le risposte che cerchi in parole semplici

Plus500, come la gran parte dei broker online, opera in regime dichiarativo. Questo vuol dire che dovrai occuparti personalmente di dichiarare la tua situazione fiscale.

Il discorso riguardo alla tassazione dovuta da chi opera nel trading online è sempre avvolto da un velo di mistero e insensata confusione.

A dire il vero, per un trader professionista pagare le tasse è un’evenienza piuttosto semplice! Il problema è che il Web spesso confonde le carte in tavola creando più confusione del dovuto.

Dunque, per rispondere esaustivamente al quesito tasse su Plus500, basta semplicemente porre e trovare la risposta a 4 semplici domande:

  1. Come dichiarare al fisco l’apertura di un conto su Plus500?
  2. Su cosa pago le tasse operando su Plus500?
  3. Come pago le tasse relative al mio conto Plus500?
  4. Quanto pago di tasse operando su Plus500?

STOP. Non serve altro. 

Chiariti questi punti, saprai tutto ciò che devi per pagare le tasse senza troppi fronzoli.

Partiamo subito dalla prima domanda.

Come dichiarare al fisco l’apertura di un conto su Plus500?

Vuoi sapere come funziona la dichiarazione del conto Plus500? Beh, prima di tutto sappi che in generale devi sempre dichiarare il tuo conto di trading, anche solo ai fini di monitoraggio fiscale.

La dichiarazione per il tuo conto Plus500 avviene tramite il quadro RW, che serve per dichiarare quanto hai sul tuo conto estero.

Se la tua giacenza media sul conto Plus500 supera i 5.000€, allora dovrai presentare il quadro RW e pagare l’Ivafe (tassa fissa al 2 per 1000) per l’ammontare che hai sul conto.

Oltre al quadro RW hai bisogno anche dei quadri:

RT: necessario al calcolo delle tasse suoi guadagni.

RM: necessario al calcolo delle tasse su dividendi e interessi che non derivano da operazioni di trading.

Per avere tutti i dati sulle tue operazioni all’interno del broker, ti basterà scaricare l’estratto conto del tuo account su Plus500.

Se utilizzi il modello 730 e operi su Plus500, devi integrarlo al modello redditi.

Infine, se vuoi chiudere il tuo conto Plus500, non devi dichiararlo, ma nel quadro RW dovrai comunque dichiarare il numero di giorni in cui hai tenuto soldi sulla piattaforma e pagare l’Ivafe.

Su cosa devo pagare le tasse quando opero su Plus500?

Capire su cosa devi pagare le tasse quando operi su Plus500 significa, in sostanza, capire su cosa devi pagare le tasse quando operi attraverso un broker online.

Si, perché il concetto di fondo rimane lo stesso ed è il seguente:

La cosa importante da sapere quando operi nel trading online è che devi pagare le tasse SOLO se fai soldi. Capito il concetto?

Detto in altri termini, devi pagare le tasse su Plus500 solo se vai in plusvalenza.

E che diavolo è la plusvalenza? Semplice. Si tratta del guadagno che fai quando vendi qualcosa a un prezzo più alto di quello che hai pagato. 

Un esempio? eccolo subito.

Immagina di comprare 10 azioni Tesla per 1200$ e di rivenderle dopo 3 mesi per 1500$. La differenza tra il prezzo finale e il prezzo iniziale (1500$ – 1200$ = 300$) è la tua plusvalenza, e quindi la cifra su cui devi pagare le tasse.

E se vai in perdita? Semplice, non devi pagare un bel niente.

La cosa importante è la plusvalenza, l’unico fatto a influire sulle tasse che devi pagare.

Sai qual è il PROBLEMONE? Che per fare plusvalenza non ti basteranno delle saltuarie botte di c**o. Devi imparare a fare trading online seriamente.

Quindi, la domanda che dovresti subito farti è: “Come faccio a rendere il trading online un’attività redditizia?”. La risposta non è scontata, ma oggi è diventato un po’ più semplice.

Infatti, come già anticipato, attualmente AvaTrade sta rilasciando una guida gratuita al trading online che ti accompagna da principiante a esperto fornendoti tutti i concetti chiave per crescere come trader.

Non devi acquistare nulla, non devi firmare alcun contratto e non devi aspettarti brutte sorprese. COSA STAI ASPETTANDO? Clicca subito qua sotto e accedi al materiale formativo di AvaTrade. La plusvalenza è un obiettivo raggiungibile, ma occhio che si fa desiderare parecchio!

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Come pago le tasse relative al mio conto Plus500?

Innanzitutto, devi sapere che esistono due tipi di regimi collegati al pagamento delle tasse: regime amministrativo e regime dichiarativo.

In sostanza, se operi su un broker online come Plus500 attraverso il regime amministrativo (caso raro), quest’ultimo fungerà da sostituto d’imposta, occupandosi di trattenere le tasse e permettendoti di continuare a operare senza dover dichiarare nulla.

Tuttavia, la gran parte dei broker, incluso Plus500, utilizzano il regime dichiarativo.

Nel regime dichiarativo, il broker non funge da sostituto di imposta. Ciò vuol dire che, al termine di ogni anno fiscale, dovrai calcolare le tue plusvalenze su Plus500 e inviare il tutto all’agenzia delle entrate attraverso la dichiarazione dei redditi.

Ricapitoliamo

  • Regime Amministrativo: il broker funge da sostituto di imposta, detrae le tasse dai tuoi guadagni e tu non devi fare nulla.
  • Regime dichiarativo: Il broker non funge da sostituto di imposta, ogni anno devi dichiarare le plusvalenze maturate e pagare le tasse su queste ultime.

Quanto pago di tasse operando su Plus500?

Come anticipato, aprendo un conto su Plus500, ma anche su altri broker online come AvaTrade, pagherai le tasse solamente sulle tue plusvalenza.

Tuttavia, non tutti gli asset sono esposti allo stesso trattamento fiscale. Di seguito trovi una tabella esplicativa della tassazione suddivisa per tipologia d’asset.

Tipologia assetTassazione sulla plusvalenzaCondizione
ETF armonizzato, opzioni, azioni, futures, forex, cfd, valute, dividendi26%Plusvalenza
ETF non armonizzati (non conformi alle normative europee)Tassazione ordinaria a scaglioni sulla plusvalenzaPlusvalenza
Obbligazioni, titoli di stato12,5%Plusvalenza
Criptovalute26%Plusvalenza e somma delle criptovalute detenute superiore a 51.645,69€

Anche qui, credo che un esempio valga più di 1000 parole. Dunque, seguimi con attenzione.

Supponiamo che tu investa in azioni, obbligazioni e criptovalute. Ottenendo una serie di plusvalenze. Nella seguente tabella trovi un esempio pratico dell’ammontare di tasse da pagare.

Tabella esplicativa tassazione su Plus500Plusvalenze generateTasse da corrispondere
Azioni6000€26% di 6000€. Ovvero 1560€ 
Obbligazioni2000€12,5% di 2000€. Ovvero 250€
Criptovalute3000€Nessuna (plusvalenza e somma delle criptovalute detenute inferiore a 51.645,69€)

Piccola nota finale: le tasse nel trading online non sono un optional. Se guadagni cifre importanti e non le dichiari, potresti andare incontro a corpose sanzioni.

Tasse su Plus500: i concetti fondamentali in poche parole

Prima di concludere il capitolo tasse e passare alla discussione relativa alle commissioni su Plus500, ti consiglio di consultare la tabella di seguito che sintetizza tutti i punti fondamentali:

Come dichiarare il conto Plus500?Attraverso i quadri RW, RT ed RM. Se utilizzi il modello 730 devi fare l’integrazione al modello dei redditi.
Su cosa devo pagare le tasse?Sulle plusvalenze. Ovvero la differenza tra il tuo capitale finale e il capitale investito (se non guadagni non paghi nulla).
Come pago le tasse?Plus500 opera in regime dichiarativo. Dunque, al termine dell’anno fiscali devi compilare i dati nella tua dichiarazione dei redditi e inviarla all’Agenzia delle Entrate.
Quanto pago di tasse?Il 26% sulle plusvalenze per tutti i mercati tranne ETF non armonizzati, obbligazioni e criptovalute che rispondono a regole diverse (vedi tabella sopra)

Bene, quando avrai bisogno di saperne di più sulla tassazione del tuo operato su Plus500 o altri broker rivediti pure la parte uno della guida. A questo punto hai tutti gli ingredienti necessari per non farti sfuggire nulla.

È arrivato il momento della parte 2. Ti parlo delle commissioni su Plus500.

Parte 2 – Commissioni su Plus500: ecco quanto devi sganciare per fare trading sul broker

Pensi che Plus500 sia un broker a zero commissioni? Ti svelo la trappola dei costi nascosti dalla gran parte dei broker online.

Se per quanto concerne la tassazione il discorso risulta abbastanza trasparente, non si può certamente dire lo stesso delle commissioni. Ma quindi, quanto costa operare su Plus500?

Piccolo appunto: prima di operare, dovresti essere sicuro di cosa offre Plus500 in modo da poter stabilire se sia il broker giusto per te.

Detto ciò, ovviamente ogni broker nasce per fornire un servizio e per trarne profitto. Dunque, se ti stai chiedendo come guadagna Plus500, devi sapere che la piattaforma impone una serie di costi che vengono addebitati ai trader.

In generale, una piattaforma di trading online contiene i seguenti costi:

  • Commissioni di acquisto;
  • Commissioni overnight;
  • Spread.

Ti mostro nel dettaglio com’è organizzato Plus500 nei confronti di queste spese addebitate ai trader.

Commissioni di acquisto e prelievo

Come ormai risulta politica di molti altri broker, Plus500 non applica alcuna commissione di acquisto.

Infatti, le commissioni sull’acquisto di un titolo riguardano una pratica che veniva adottata dai broker soprattutto fino a qualche anno fa.

Inoltre, Plus500 non presenta commissioni di prelievo, rendendolo sulla carta un broker a zero commissioni.

Oggi, con l’avvento del marketing e dell’altisonanza del termine “Trading a zero commissioni” all’interno delle campagne pubblicitarie, le commissione sono andate via via in disuso.

Tuttavia, come già accennato, dire che Plus500 sia a zero commissioni, non significa affatto che sia privo di costi. Dunque, veniamo alle commissioni overnight.

Commissioni Overnight

Cos’è una commissione overnight su Plus500? Beh, è semplicemente il prezzo che paghi per tenere una posizione aperta durante la notte. Come se dormire con il tuo trade fosse una specie di peccato e tu dovessi pagare un pedaggio per questo.

Le commissioni overnight di Plus500 si calcolano attraverso la seguente formula:

Dimensione dell’operazione di trading * Tasso di apertura della posizione * Valore per punto * % di finanziamento di overnight giornaliero

Detto in soldoni, una stima media del tasso di commissione overnight di plus500 si aggira intorno allo 0,04%. Ovvero, 4€ per ogni 10000€ investiti…e questo, ogni singola notte in cui decidi di lasciare i tuoi trade aperti. Non ti sembra di avere a che fare con un abbonamento bello e buono?

Quando si fa trading a livello professionale, auguratamente ti capiterà di gestire e fare trading con capitali di diverse migliaia di euro. E spendere 120€ al mese solo per tenere aperta una posizione non è la più bella carezza che un broker possa farti.

Ma non finisce qui! Plus500 applica anche un altro costo, il più subdolo e str***o del settore del trading: lo spread.

Spread di Plus500

Quando si sente parlare di broker a zero commissioni, i principianti del settore potrebbero pensare che non siano presenti alcuni costi per l’utente che decide di operare sulla piattaforma. Chiaramente, Plus500, come anche i suoi concorrenti, non è un servizio di beneficenza che eroga gratuitamente i suoi servizi.

Infatti, per rispondere alla domanda “come guadagna Plus500?”, bisogna osservare gli spread presenti sulla piattaforma.

Per intenderci, lo spread è una sorta di tassa che paghi per fare trading ed equivale alla differenza tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di vendita di un asset. In sostanza, per fare trading devi pagare un extra che in base al broker prescelto risulta più o meno oneroso.

Per misurare lo spread vengono utilizzati i PIPS (Price Interest Points). Ogni PIP rappresenta l’unità di misura della quarta cifra decimale.

Spread EUR/USD Plus500

Per non rischiare di far sembrare il tutto una supercazzola veniamo subito a un esempio: se sul mercato Forex noti che la coppia EUR/USD viene acquistata per 1.17617 e venduta a 1.17609, ti basterà calcolare la differenza (1,17617 – 1,17609) per ottenere 0,00008 che corrisponde a 0,8 PIPS.

Per complicare ulteriormente il tutto, devi sapere che gli spread di Plus500, espressi in PIPS, sono VARIABILI, rendendo le differenza tra prezzo di acquisto e vendita una continua fluttuazione spesso davvero poco prevedibile.

Elenco dei principali spread medi di Plus500

Nonostante non sia possibile conoscere gli spread di Plus500 in maniera certa, in quanto variabili, risulta possibile elaborare dei dati medi basati sullo storico degli spread presenti sulla piattaforma.

Nelle prossime tabelle ti mostro i tassi dei principali mercati:

Forex

Plus500 Spread mercato ForexImporto
EURUSD0.8
USDJPY1
GBPUSD1.3
EURGBP1.5

Commodities CFD

Plus500 Spread materie primeImporto
GOLD0.29
US OIL0.04
UK OIL0.04

CFD sugli indici

Plus500 Spread sugli indiciImporto
US5000.7
NASDAQ1.2
FTSE1002.0

CFD azionari

Plus500 Spread azionariImporto
Azioni USA0.08
Azioni UK0.08
Azioni Europee0.08

CFD sulle crypto

Plus500 Spread criptovaluteImporto
BTC182.92
ETH7.19
LTC1.25

CFD sugli ETF

Plus500 Spread sugli ETFImporto
ETF0.20

Come avrai potuto notare dai dati riportati, Plus500 applica spread piuttosto onerosi su diversi mercati, come quello degli indici, dell’oro e delle criptovalute per citarne alcuni.

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Come guadagna Plus500 è un argomento ormai piuttosto chiaro, ma come puoi diventare consapevole di questi costi e rendere il tuo trading più profittevole?

Al giorno d’oggi, migliaia di nuovi trader entrano sui mercati senza l’adeguata formazione necessaria a operare con solidità e sicurezza, andando incontro a notevoli perdite e smettendo di fare trading dopo pochi mesi.

Il problema di fondo è che negli ultimi anni il trading online è diventato sempre più accessibile, attirando nuovi investitori attraverso campagne di marketing spesso volte a fare credere che la professione del trader sia un semplice gioco di interpretazione dei grafici.

La verità è che la figura del trader professionale che riesce a guadagnare in maniera costante ha bisogno di una continua formazione sia in ambito tecnico che fondamentale, avendo ben chiaro il contesto socio-economico e le dinamiche dei mercati su cui opera.

Se in questo momento non sei del tutto sicuro di avere tutte le carte in regola per poter operare in maniera sicura e costante nel tempo, non vuol dire che il trading non faccia per te, ma hai semplicemente bisogno di un serio percorso di formazione.

Oggi voglio condividere con te come puoi acquisire le competenze necessarie senza dover spendere migliaia di euro in corsi che, detto fra noi, non è detto facciano al caso tuo.

Dunque, il mio consiglio spassionato è quello di cominciare da un corso di formazione gratuito che al tempo stesso sia stato realizzato in maniera professionale da professionisti del settore. Sto parlando del corso gratuito di AvaTrade. Per accedere al materiale ti subito basta cliccare qui!

Ti raccomando di leggere tutto il materiale, capirai che il trading non è da prendere alla leggera, ma che allo stesso tempo può davvero dare una svolta alla tua vita. Un saluto dalla Pecora nera del Trading.

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